LE ABITUDINI POTENZIANTI
Questo articolo si inserisce nel contesto formativo dell’Associazione Sportiva, accanto al corso di Kung Fu Tradizionale, dedicato alla categoria adulti over 14 anni.
Data dell’incontro: Giovedì 18 Aprile 2024
Innanzitutto definiamo cosa è un abitudine, un abitudine è un’attività che portiamo avanti nel tempo, come, ad esempio mettere l’asciugamano in un certo modo, parcheggiare l’auto in un cero modo, dimenticare il tappo del dentifricio, ascoltare musica di un determinato genere musicale, affrontare una certa cosa, anche aspetti della vita, in una determinata maniera piuttosto che in un’altra, siamo tutti diversi.
L’insieme delle nostre abitudini, mischiate alle attività giornaliere che potremmo definire esterne o interne ci porta a conseguire nel tempo degli obiettivi, ma sono tutte queste cose a determinare la nostra destinazione o siamo noi che scegliamo?
Attività sterne possono essere: il lavoro, la scuola, dare retta alle persone, che siano care o meno, gli eventi naturali e anche le malattie; tutto quello che nel corso del tempo viene a influenzare positivamente o meno la nostra vita.
Le attività interne, cioè nostre, possono essere, leggere, ascoltare la musica, guardare video, frequentare amici e compagni, gustarci un pasto o una merenda, tutto quello che parte da dentro di noi e scaturisce dalle attitudini interne, da quello che abbiamo imparato e che ci è stato insegnato.
Quindi quali sono le abitudini potenzianti?
Queste abitudini scaturiscono dalla consapevolezza del nostro agire. Dallo scegliere, dal farsi le domande giuste: dove voglio andare? Sto mettendo in atto tutti gli accorgimenti giornalieri per arrivare a destinazione? O la destinazione sarà determinata dalle aspettative altrui e dagli eventi esterni?
Metti per iscritto i tuoi obiettivi, attaccali al muro come se fossero il quadro di un autore importante, poiché tu sei l’autore della tua vita.
Molti di noi hanno delle scuse personali per fare un pò meno di quello che possono fare: “prenditela comoda”, “datti tempo”, “oggi non ho voglia”….ma tutto quello che rinvii resta lì, se fai un po meno e disperdi energie, quello che hai trascurato oggi domani importerà. Tutto torna.
Datti una disciplina e scopri che ogni disciplina se la vivrai fino in fondo ti farà scoprire altre vie, altre discipline che ti porteranno a essere la versione migliore di te stesso.
Ora vi darò alcuni esempi di abitudini potenzianti, porterò alla vostra attenzione cose che sono sotto gli occhi tutti i giorni ma non ci facciamo caso. Ma ognuno, coltivando i propri obiettivi deve essere sincero con se stesso e ricercare, affinare le proprie.
Il sonno è una delle attività fondamentali degli esseri viventi, entrare in uno stato di quiete profonda e recupero energetico ci permette di ricaricarci, dare il meglio di noi stessi, fare ordine nei pensieri. Si, perché mentre noi dormiamo il cervello è tutt’altro che spento.
Di fatto, ogni uomo passa un terzo della propria vita dormendo e il sogno costituisce un elemento fondamentale del suo ciclo del sonno; nel corso di una vita media, almeno sei anni li passiamo sognando. Eppure, con la luce del giorno, tutto ciò che accade mentre dormiamo svanisce o ne ricordiamo solo brevi frammenti.
Per Sigmund Freud i sogni sarebbero espressione di desideri inconsci; altri neuroscienziati (Tononi, Klein) vedono in essi una chiave importante per risolvere l’enigma della nostra coscienza. Ma non siamo qui per scoprire i grandi misteri della mente umana, ci vorrebbe una vita.
Passiamo a argomenti concreti: a cosa serve dormire? Quanto devo dormire?
Il sonno è molto più di un semplice momento di sosta. Mentre il corpo riposa, il cervello si rigenera, si ampliano le connessioni fra le cellule cerebrali (i neuroni hanno un bizzarro spinotto, un connettore per collegarsi tra di loro) si consolidano i ricordi, si modifica la nostra personalità. Mentre dorme il cervello impara e, talvolta, stimola la nostra creatività.
Tra gli altri compiti che il cervello compie durante la notte c’è quello di eliminare i metaboliti prodotti dall’attività cerebrale della veglia: il sonno permette al cervello di fare le grandi pulizie.
Dormire bene è indispensabile per la salute del cervello.
Una ricerca dell’Università di Harvard ha dimostrato che un breve pisolino pomeridiano migliora la coordinazione motoria, e l’apprendimento, del 20%, mentre è dimostrato da una serie vastissima di studi, che la deprivazione di sonno diminuisce le prestazioni cerebrali e compromette la memoria.
Uno studio della West Virginia University indica che la maggioranza degli adulti dovrebbe dormire dalle 7 alle 8 ore a notte. Dormire troppo (più di 9 ore) o troppo poco (meno di 5 ore), mette a rischio il cuore e mette a repentaglio l’organismo (obesità, diabete, ansia). Particolarmente pericoloso è risultato il dormire poco.
Quindi citando Julio Velasco ricordiamoci sempre che il riposo fa parte dell’allenamento.
… quando ripetiamo infinite volte i gesti e le tecniche, serve a far capire alla mente inconscia quello che per noi è importante…
Esercizio sul sonno.
L’ultimo pensiero con cui andiamo a dormire è il primo con cui ci risvegliamo.
Quante volte ci siamo ritrovati a non prendere sonno, oppure dopo poco che ci siamo coricati ci siamo svegliati e le preoccupazioni della giornata erano lì ad aspettarci nel buio?
Una volta che prendiamo coscienza di questo meccanismo dell’”ultimo pensiero” possiamo usarlo a nostro favore.
Immaginiamo come funziona il cervello, in una lezione precedente abbiamo parlato del SAR, questa rete che pesca informazioni per il cervello, a sera, come un peschereccio abbiamo la rete piena e dobbiamo selezionare e stoccare il pesce.
E il cervello che fa? Si accanisce sui nodi, sulle scarpe vecchie, sui relitti del passato presi dalla rete. Non riusciamo a dormire nè a darci pace e siamo stanchi per trovare soluzioni. Perchè il cervello cosciente vuole risolvere l’arcano e sbatte sugli scogli.
La cosa migliore da fare è distrarlo, ora magari siete single e richiede un passaggio in più, se avete qualcuno accanto chiedetegli di raccontare le cose belle della giornata, raccontategliele voi, scambiatevi questi racconti, portate a galla le cose buone, se non c’è nessuno scrivete un diario, il diario delle cose belle, quando le sensazioni dall’area limbica tornano alla corteccia, il cervello smette di sbattere sugli scogli e pensa “Questa cosa deve essere importante se si ripresenta ancora, devo farne tesoro”
Questa è la base dei nostri allenamenti di condizionamento quando ripetiamo infinite volte le tecniche, serve a far capire alla mente inconscia quello che è importante.
Quindi mi sono raccontato o ho scritto le cose buone del giorno e ora? Ora si dorme!
Domani vi sveglierete pronti per una nuova giornata.
LA ROUTINE MATTUTINA
Iniziare una giornata è una cosa importante, potrei dirvi che è una avventura da iniziare con entusiasmo. Ma in realtà il nostro cervello, si parliamo ancora di cervello, è abitudinario.
Quanti di voi al mattino fanno determinati “rituali”? Quanti di voi cadono dal letto per correre a lavorare o a scuola e poi si sentono scarichi?
Ecco il nostro cervello ha bisogno, per essere efficiente, di una fase di preparazione, come noi che ci riscaldiamo e alleniamo per migliorare la nostra performance anche lui, il cervello, attraverso abitudini e strumenti potenzianti può dare il meglio.
Per potervi spiegare al meglio vi condivido la mia routine mattutina, meglio partire da un esempio:
Le ho dato anche un nome…ma veniamo alla spieganzione
S – Silenzio, mi prendo una volta aperte le persiane di casa, qualche minuto per apprezzare l’alba e il cielo con i suoi colori, lascio che i pensieri siano pigri.
E – Energia, accendo il corpo con degli esercizi, zhang zhuan, shili, andrebbe bene anche anche una serie di piegamenti, basta che l’attenzione e il risveglio qui siano muscolari e mi portino a sentire e focalizzarmi sul corpo che riprende vita.
N – Nutrimento, una sana colazione (vedi lezione sull’alimentazione sportiva), fatta assaporando quello che mangio, magari con un po’ di musica di sottofondo, ma non è obbligatoria.
O – Operativo, mi preparo per la giornata, consulti e aggiorno il diario per mettere a fuoco e idee, mi preparo a uscire e vado affrontare la giornata.
L’acronimo è un gioco di parole, la prima fonte di nutrimento per i neonati è l’inizio della giornata.
Riflettiamo su questa routine, per farla serve tempo, se sono uno che alla sveglia dice “altri 5 minuti” finché di minuti non ce ne sono più; mi troverò in una corsa rocambolesca, quando avrò un imprevisto sarò impreparato e, magari, qualcosa che per me è importante, andrà storto.
Prendersi del tempo per essere pronti è una buona routine potenziante, in fondo porta via solo mezz’ora, mezz’ora in cambio di arrivare trafelati, mezz’ora e sei quello serio e puntuale, mezz’ora e sarai può affidabile per te per gli altri, mezz’ora e sarai più consapevole; investi quella mezz’ora su te stesso, datti tempo per essere pronto, imparerai a farlo migliorando la tua vita, svegliandoti mezz’ora prima dovrai dirti “meglio andare a letto un po’ prima” regolerai il tuo sonno e scoprirai che anche questo è disciplina, ma lo scoprirai sperimentando i risultati direttamente te stesso.
Per la prossima lezione di formazione
Fino ad oggi ho parlato, discusso con voi ma ora avete l’occasione unica di provare, sperimentare e condividere la vostra esperienza.
Quindi Giovedì 9 Maggio, faremo un incontro per conoscere le vostre esperienze, ricordatevi perchè ci sia un cambiamento dentro di noi e una abitudine diventi tale bisogna ripetere l’eperienza per 21 giorni, tempo ce n’è. alla prossima!
Jiaolian Christian
Questa pagina rappresenta un riassunto di quanto illustrato e discusso durante la lezione di formazione interna all’associazione.
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